‘Disobbedienza’, l’esordio del 2006 di Naomi Alderman, è un romanzo la cui forza narrativa ed emotiva vi travolgerà, portandovi a scoprire cose che non sapete sulla libertà, sull’amore e mondo, che sia ortodosso o meno.
Le campiture nere e doppie di Dario Panzeri aumentano l’angoscia già presente in ‘Perso nel bosco’ e strappano il cuore dal petto, restituendoci un’atmosfera da cuore in gola in cui quel poco che si riesce ad intravedere tra gli alberi del bosco fa venire la tachicardia.
Un esordio, il primo. Una nuova prova letteraria, il secondo. Sia ‘Aspettando i Naufraghi’ che ‘Cometa’ catapultano il lettore al di là della sicurezza del presente per spingerlo verso un futuro indefinito l’uno e un andirivieni esistenziale e affastellato l’altro.
Col suo primo romanzo, Giorgia Tribuiani riesce a scavare a fondo in un momento delicato della vita di ognuno, quello dell’elaborazione di un lutto, uscendone con una forza fisica e narrativa del tutto inaspettata.
Leggere oggi l’esordio del 2005 di Ornela Vorpsi, ora ripubblicato da minimum fax, aiuta a conoscere dinamiche di vita in un paese straniero di cui spesso conosciamo poco o niente. La Vorpsi scrive nella lingua che imparato, scavando a fondo nella carne e nei pregiudizi di un’Albania assolata e polverosa.