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Tag: l’orma editore

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Una famiglia come tante, un po’ magica, un po’ sotto stress: ‘Imprenditori. Una favola famigliare’ di Matthias Newrat

di Federica Guglietta il 1 Aprile 2019
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Una favola magica di una famiglia come tante, ma organizzata al suo interno come se fosse un’azienda. Una favola vera che sguscia tra le pagine e ci accompagna in un mondo fantastico, in cui il ritmo di fondo è tutto scandito dalla logica del lavoro.

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Intervista a Lorenzo Flabbi e Marco Federici Solari (L’orma editore) – GOODBOOK.IT

di Federica Guglietta il 26 Giugno 2017
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Per ‘L’editore del mese di maggio’ di Goodbook.it ho intervistato Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, della casa editrice indipendente romana L’orma.

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fdifrantumaglia

fdifrantumaglia
«Mia madre mi ha lasciato un vocabolo del suo dia «Mia madre mi ha lasciato un vocabolo del suo dialetto che usava per dire come si sentiva quando era tirata di qua e di là da impressioni contraddittorie che la laceravano. Diceva che aveva dentro una frantumaglia. La frantumaglia (lei pronunciava frantummàglia) la deprimeva».

Eccoci qua, non si direbbe, ma questo è un post personale. Da un po' di tempo mi trovate su tutti i luoghi dell'internet come fdifrantumaglia. Che si può leggere «effe di frantumaglia» o proprio «f di frantumaglia», fa lo stesso. Non ho spiegato subito il perché, è stata una scelta impulsiva. Mi sento sempre un po' “a frantumaglia” dentro, il mio nome inizia pure per effe, ci sta 💭

Quando, ormai qualche anno fa, ho letto «L'amica geniale» non avrei mai creduto che poi avrei letto e approfondito tutta la sua bibliografia. Anzi, quando tutt* la leggevano, Elena Ferrante, più o meno nel boom del primo volume, io me ne stavo per i fatti miei. E sbagliavo. Adesso ho letto tutto quelli che ha scritto, tra narrativa, articoli e saggistica, e aspetto con trepidazione un nuovo romanzo 📚

Cosa cambia qua sopra? Niente, continuerò a condividere consigli di lettura e a scrivere per @lindiependente non appena avrò qualcosa di bello da dire 🤞🏻✨ intanto voi recuperate tutta Ferrante, se non l'avete già fatto. 

In foto: tutta l'opera di Ferrante dal 1992 al 2021. Bonus: Elena Ferrante. Parole chiave di Tiziana de Rogatis - non si vede in foto - e la colonna sonora della serie tv,  consiglio entrambi.

In Italia Elena Ferrante è pubblicata da @edizioni_eo
🙏 ~ #elenaferrante  #ferrantefever #lhocompratoio
Qualsiasi parola lasciata nello spazio sotto quest Qualsiasi parola lasciata nello spazio sotto questa foto sarebbe superflua.

Aggiungo solo che, negli anni, ho cercato di seguire un mio percorso di letture a tema, su memoria e testimonianza della Shoah. Qualcuna manca perché leggo molto anche in digitale (tipo «Devo raccontare», il diario di Masha Rolnikaite grande assente qui, leggetelo, o ancora «Il pane perduto» e «Transit» entrambi di Edith Bruck, il secondo di più difficile reperibilità perché fuori catalogo), ho ancora tanto da leggere e da approfondire.

Nel frattempo ci tenevo a condividere con voi questa scelta di libri tra narrativa, saggistica e fumetto. Per non dimenticare. ~ #giornatadellamemoria #27gennaio #leggeresempre
Me ne sono andata al mare ✨~ #ilmaredinverno Me ne sono andata al mare ✨~ #ilmaredinverno
31 (TRENTUNO) anni, signora mia, ma stiamo scherza 31 (TRENTUNO) anni, signora mia, ma stiamo scherzando? Cercherò di farci pace, mentre mi divido tra la mia età mentale (ehm, diciott'anni massimo) e quella fisica («Non sono più agile come quando avevo ottant'anni», come direbbe il caro Georges Hautecourt) 🎂✨ ~ #birthdaygirl #iohogliannicheho #trentasonoinuoviventi #trentapiùuno
Tutto quello che vi è piaciuto di più da queste Tutto quello che vi è piaciuto di più da queste parti - consigli di lettura, scrittrici italiane del Novecento del mio cuore, miei faccioni per fortuna sempre più rari ✨

Best nine speciale solo per il fatto che... l'ho fatto io: senza sito (che si è impallato e non avrebbe generato il collage neanche a implorarlo in ginocchio), senza app (di cui non mi sono voluta fidare), quindi bentornate vecchie classifiche su carta e penna da cui ricavare i famigerati nove post più piaciuti, eccomi! ✒️

È un post che pubblico ogni anno, non fa eccezione neanche il duemilaventuno, anche se lo sappiamo è stato pesante per tutt*. Nessun proposito da annotare, non serve, so solo quello che non voglio e mi basta 🤞🏻

Grazie a chi è qua a leggermi, da tanto o da poco non importa. Continueremo a scambiarci consigli di lettura anche nel duemilaventidue ❤️ ~ #bestnine2021 #bellochilegge #continuiamoaleggere
«Però prima ti abbiamo sentito urlare» «No, st «Però prima ti abbiamo sentito urlare» «No, stavo recitando Shakespeare», proprio come si sono sentiti rispondere quell* di fanpage.it da Morgan poi diventato un meme che uso spessissimo (ehm, sì, un altro!) ✨

Ho recuperato un po' di lacune che avevo a proposito di Shakespeare, sul serio, ed è stato un lungo viaggio che mi ha portato dal bosco di Atene reso incantato dalla notte di mezza estate alla corte di Elsinore e la sua tragica fine 💀

E poi c'è «Povero Amleto» scritto da Barbro Lindgren e con le illustrazioni di Anna Höglund, per la collana I Miniborei di @iperborea, carinissimo, che ho letto nello stesso periodo e regalerei a tutti i bimbetti e le bimbette che conosco e che vi consiglio di sfogliare 📚

Sabato sono stata in libreria e ho aggiunto a questo mio percorso anche «Il racconto di inverno», lo leggerò nei prossimi giorni di festa ❄️

I libri che vedete nella foto sono tutti un #lhocompratoio, tranne «Povero Amleto» che è una bella #letturapropostada Iperborea Casa Editrice ~ #ToBeOrNotToBe #StavoRecitandoShakespeare #bellochilegge
«Adoro le cose che luccicano, adoro le stelle del «Adoro le cose che luccicano, adoro le stelle dello spettacolo. Un giorno voglio diventare una stella, proprio come mia madre e come Maude.» 

Negli anni Settanta un ragazzino americano di nome Christopher Robison passava le proprie giornate tra le urla dei propri genitori, con la voglia di diventare un famoso parrucchiere delle dive con la passione per il canto e mai senza quella di non andare mai più a scuola. A casa sua le urla, in genere, si trasformavano in qualcos’altro, molto spesso piatti tirati addosso e botte. Quella sera in cui venne oltrepassato ogni limite sua madre ha pensato anche solo per un momento di morire soffocata e suo padre, ubriaco, è stramazzato sul pavimento con una ferita alla testa. O almeno così ci racconta la sua vita quel Christopher, che poi famoso magari come desiderava lo è diventato davvero, scegliendo per sé come pseudonimo Augusten Burroughs e scrivendo libri.

Il suo memoir grottesco e acido si intitola #CorrendoConLeForbiciInMano, l'ha ripubblicato quest'anno @minimumfax e io volevo leggerlo da anni. L'ho fatto, si conferma il cult che è, ho visto anche il film di Ryan Murphy e oggi ve ne parlo su @lindiependente 📚✨

Link come al solito in bio e nelle storie, quei pancake mostruosi che vedete in foto li ho fatti io 🥞 Buona domenica e buona lettura! ~ #leggereindipendente #chileggeminimum #lhocompratoio #continuiamoaleggere
Ho letto #PiovevanoUccelli e mi sono commossa. Sì Ho letto #PiovevanoUccelli e mi sono commossa. Sì, perché la giornalista e scrittrice canadese Jocelyne Saucier sceglie di raccontare, con una delicatezza che appartiene decisamente a pochi, la storia di tre persone: i tre ottantenni Charlie, Tom e Boychuck che, a questo punto della loro vita, decidono di ritirarsi dal mondo di vivere in questo bosco nell’Ontario settentrionale. In questa decisione alberga un certo spirito di indipendenza e di libertà poiché ognuno di loro riesce a preservare i propri spazi, ma anche di comunità, dato che i tre signori anziani non sono da soli. 

Ve lo confesso: la tentazione di prendere esempio dai personaggi di Saucier e ritirarsi nei boschi è forte. Dato che, almeno per il momento, non posso scappare, vi racconto tutto in un nuovo consiglio di lettura su @lindiependente del mio ❤️

Link, come al solito, in bio e nelle storie 📚 Buona lettura! ~ #altrisettentrioni
#leggereindipendente #continuiamoaleggere #letturapropostada @iperborea ❄️
Da queste parti tornano presto pure i consigli di Da queste parti tornano presto pure i consigli di lettura, promesso, per il momento lascio qua un ricordo – così, de botto, senza senso – direttamente dalla primavera duemiladiciannove. Giusto per tener presente il mio approccio alla vita e a tutto quanto 🍃 ~ #facciamocheminascondounpo #raccontarsisempre #latergram #parcodellecave
In una bella giornata d'autunno a Torino, dopo una In una bella giornata d'autunno a Torino, dopo una bella chiacchierata tra amic* (ciao, @iladb! Rivediamoci prestissimo ✨), mi siedo su una panchina al Parco del Valentino e ripenso a uno dei primissimi autori che ho seguito in vita mia, Angelo Petrosino, e alla sua «Valentina», personaggio del cuore. È tutto qua. Se amo così tanto i libri, è anche merito suo ❤️📚 ~ #bellochilegge #raccontarsisempre #torinodautunno
«Ero l'Arminuta, la ritornata. Parlavo un'altra l «Ero l'Arminuta, la ritornata. Parlavo un'altra lingua e non sapevo più a chi appartenere.»

Parlare di un romanzo molto amato è sempre difficile, in questo caso mi è venuto più facile dopo essere stata al cinema a vedere #LArminuta di Giuseppe Bonito, tratto dall'omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio che non ha bisogno di presentazioni.

Nell'articolo uscito oggi su @lindiependente del mio ❤️, ripercorro le tematiche principali dell'Arminuta tra libro e film (correte a vederlo, dovrebbe essere ancora in più di qualche sala, dai!).

Poi io sono così, non scrivo niente per mesi e poi consegno pezzi a cui tengo molto di millemila battute. Fatemi sapere se ho fatto bene. Link in bio e nelle storie ✨ ~ #continuiamoaleggere #lhocompratoio @einaudieditore #bellochilegge
Più di due mesi fa ho fatto un ordine di libri. D Più di due mesi fa ho fatto un ordine di libri. Dentro c'erano «Tutto questo potrebbe essere tuo» di Jami Attenberg (ne riparliamo? Ne riparliamo, ma il mio amore per lei è risaputo) e questo mattoncino, «Memoria della memoria» di Marija Stepanova.

Libro di cui ho sentito parlare molto poco, ma che ha tutta la mia attenzione da quando è uscito nel 2020 (con la traduzione a cura di Emanuela Bonaccorsi). Perché io nei fatti di passato-ricordi-memoria ci sguazzo che è una meraviglia. Non a caso adoro Georgi Gospodinov (sì, RIPETO SEMPRE LE STESSE COSE), autore che su questi temi ha fondato il proprio manifesto letterario.

Eppure, da quando è entrata in casa mia, mi sono ritrovata a iniziare da capo Stepanova non so quante volte (almeno tre, ma chi può dirlo). So che probabilmente lo finirò e ci troverò pure qualcosa che non mi si scrollerà più di dosso, proprio per questo motivo mi prendo tempo. 

Se lo avete letto, o vorreste leggerlo, ditemi tutto. Io vi farò sicuramente sapere più in là 📚✨ ~ #continuiamoaleggere #bellochilegge #unmaredilibri #memoriadellamemoria @libribompiani #lhocompratoio
«Il primo favore che devo chiedere ai miei biogra «Il primo favore che devo chiedere ai miei biografi (e nella presente occasione, dunque, a me stessa) è di non citare la mia data di nascita. Non perché io preferisca, per me, un’età, invece di un’altra; ma perché, invece, a me piacerebbe di essere senza età.», così lasciava scritto Elsa Morante in una nota leggibile dalla Cronologia, in «Elsa Morante. Opere», a cura di C. Cecchi e C. Garboli.

È nata oggi, centonove anni fa, Elsa. Di lei parlo sempre, non so neanche spiegare quanto leggerla mi abbia cambiato la vita, e ora sto praticamente centellinando le sue opere maggiori che mi sono rimaste, il primo romanzo «Menzogna e sortilegio» e l'ultimo «Aracoeli», per averla ancora con me.

Ed è anche una bella coincidenza che proprio adesso mi trovi a Fondi, dove sono cresciuta. Nelle campagne di questa zona, dal settembre 1943 al maggio 1944, trovarono rifugio Elsa Morante e Alberto Moravia, aiutati dalla famiglia Mosillo. Di questo soggiorno si ritrovano tracce e tracce pure nella «Storia». Leggerlo e rileggerlo questo romanzone sullo "scandalo che dura da diecimila anni", per me, è stata un'avventura fantastica, ritrovarci dentro tutto mi ha emozionato. Per non parlare di quel libro della vita che è «L'isola di Arturo», è da lì che l'ho conosciuta, è da lì che è iniziato tutto. 

 Buon compleanno, Elsina mia ❤️ ~ #elsamorante #lastoria #lisoladarturo #lhocompratoio #continuiamoaleggere @einaudieditore
È nata d’estate, Natalia Ginzburg. Sotto il seg È nata d’estate, Natalia Ginzburg. Sotto il segno del cancro. Le estati che ha raccontato sono sempre malinconiche. A pensarci bene è proprio la malinconia il sentimento che si addice a questa stagione, dietro quel convinto strato di spensieratezza c’è sempre altro. E Natalia sa trasporlo su carta quell’altro, dimenticandosi spesso di stati d’animo più leggeri.

C’è una sua raccolta di racconti lunghi o romanzi brevi che si chiama, appunto, #CinqueRomanziBrevi – pubblicata per la prima volta da @einaudieditore nei Supercoralli nel 1964, un anno dopo #LessicoFamigliare – che raccoglie le prime prove da narratrice di Natalia, in forma breve o lunga. Vicino ai più corposi e probabilmente più conosciuti «La strada che va in città» , «È stato così» , «Valentino» , «Sagittario» e «Le voci della sera» (i Cinque a cui si fa riferimento da titolo) trovano posto altri racconti che occupano meno pagine e qui troviamo anche «Casa al mare» ed «Estate».

Proprio su questi ultimi mi sono soffermata un bel po', dato che non li avevo ancora mai letti, e ve ne parlo su @lindiependente in un nuovo appuntamento della nostra rubrica racconti che si chiama #RaccontiItalianiPerLEstate.

Insieme a me, insieme a Natalia, @fabiomyskin con Elsa Morante e Alberto Moravia, @simonne_midons con Italo Calvino e Daniele Del Giudice, @giotaverni con Carlo Dossi e Fabio Rocchi. 

Un tuffo tra i racconti del Novecento, avanti e indietro nei decenni. Buona estate, buona lettura 📚 (link come sempre in bio) ~ #continuiamoaleggere #racconti #nataliaginzburg #lhocompratoio
Certe estati, in altri luoghi, tanto tempo fa 🏖 Certe estati, in altri luoghi, tanto tempo fa 🏖️
 «La lunga strada di sabbia. Estate 1959», un reportage di Paolo Di Paolo e Pier Paolo Pasolini. Una mostra s t u p e n d a. ✨ ~ #LaLungaStradaDiSabbia #PierPaoloPasolini #PaoloDiPaoloFotografo #estateitaliana @fondazionesozzani
Ognun* c'ha le fisse sue, ma sono di nuovo qua per Ognun* c'ha le fisse sue, ma sono di nuovo qua per svelarvi un segreto bellissimo che vorrei diventasse di dominio pubblico.

Se c’è una scrittrice attualmente in attività capace di raccontare bene le vite di ragazzini e ragazzine e, soprattutto, pure di comunicare con loro, come a dire «io ci sono, sono qua, totalmente con voi, vi capisco, vi ascolto tutti i giorni», questa è senza dubbio Domitilla Pirro, che ha scritto due romanzi belli e interessanti, #Chilografia e #NatiNuovi entrambi di casa a @effequ_ed ✨

Due storie belle perché si fanno leggere, nel senso che le inizi e non te ne stacchi più. In più, sono interessanti dal punto di vista linguistico e comunicativo perché sono storie vive, parlano dei ragazzini e delle ragazzine protagonisti, ma soprattutto si rivolgono in maniera chiara proprio a loro, non potrebbe essere altrimenti. Si esprimono come loro.

Nell’attesa che questi due romanzi vengano adottati in tutte le scuole dalle fantastiche medie in poi e, naturalmente, da ogni lettore curioso che abbia una spiccata fascinazione per una commistione linguistica potente, io mi permetto di raccontarveli tutt'e due un po' più da vicino sempre su @lindiependente del mio ❤️
Link, come al solito, in bio 📚 ~ #leggereindipendente #continuiamoaleggere #letturapropostada effequ
C’è un prima e un dopo «Patria», romanzo cono C’è un prima e un dopo «Patria», romanzo conosciutissimo di Fernando Aramburu. Da quando ho saputo dell’uscita, lo scorso anno, dell’adattamento a fumetti a cura Toni Fejzula (in Italia edito da Guanda nella traduzione di Iaia Caputo).

Tra le pagine disegnate da Fejzula (spagnolo di origine jugoslava e, quindi, legato alla storia spaccata di Aramburu da un discreto numero di fili e di sentimenti), i personaggi prendono vita, tutti: Bittori, il povero Taxto, Miren, Joxian, Nerea e Arantxa, ma pure tutti gli altri. Le tavole ci parlano e sono riempite da colori vivi e spinte da una narrazione emotiva per ricordi che riesce a portare chi legge ancora di più al centro della storia. Ritroviamo il dolore di Bittori, la sua caparbietà. I fatti legati all’ETA non sono e non possono rimanere sullo sfondo. I piccoli tentativi di Arantxa che vuole riuscire a fare la sua parte sono commoventi. Il tutto, quasi 300 pagine di adattamento, è graficamente perfetto. 

L’unica pecca interessa esclusivamente la traduzione italiana: ho contato almeno due volte «Se potrei» in luogo di «Se potessi». Dato che non mi pare il tratto stilistico riferito magari a un solo personaggio e al suo parlato, trovarlo ripetutamente mi ha fatto un po’ storcere il naso (e mettere tre stelline su Goodreads al posto di quattro). Per il resto, il lavoro fatto da Toni Fejzula sul romanzo di Fernando Aramburu merita tantissimo.

Lo dico? Lo dico: fino a qui è stato molto bello associare il venerdì ai consigli di lettura legati alla rubrica #ilconsigliodellablogger di @goodbook.it. Speriamo di portare avanti questa bella abitudine anche dopo l’estate. Se vi piacciono le storie a fumetti, avete amato «Patria» o se ancora non l’avete letto, potete ordinarlo su GoodBook.it e poi ritirarlo nella vostra libreria indipendente di fiducia o farvelo portare direttamente a casa grazie al servizio offerto con la collaborazione di @libridaasporto 👉 http://bit.ly/GoodbookPatria

~ #bellochilegge #continuiamoaleggere #leggereafumetti
«[...] una sposa che si lancia sotto un cielo gri «[...] una sposa che si lancia sotto un cielo grigio per salvare il mondo.»

Della storia di Pippa Bacca, giovane artista scomparsa troppo presto, non sapevo niente. Ci ha pensato Nathalie Léger a farmela scoprire,  esattamente un anno dopo il mio incontro con Barbara Loden.

Uscito da poco per @lanuovafrontiera nella traduzione dal francese di @tizianaloporto, «L'abito bianco» ripercorre la vita di Pippa Bacca e la sua tragica fine, come solo Nathalie Léger sa fare. In quella sua scrittura che l'avvicina di molto ad Annie Ernaux.

Dentro ci trovate il progetto di Pippa Bacca, «Sposa in viaggio», impresa che presuppone un patto di profonda fiducia e in cui Pippa è stata inesorabilmente tradita dall'uomo che l'ha violentata e uccisa, ma anche parallelismi letterari e artistici che vogliono rivendicare tutte le ingiustizie subite dalle donne, seguendo il filo della storia personale della mamma di Léger.

Da leggere, per Pippa Bacca e per tutte noi. Ve ne parlo meglio su @lindiependente. Link in bio 📚

Tutte le foto di Pippa Bacca presenti nell'articolo e nel post sono pubblicate sul sito pippabacca.it, dove trovate approfondimenti sul suo progetto. ~ #leggereindipendente #continuiamoaleggere #letturapropostada la nuova frontiera #pippabacca
Una storia di un amore che finisce, come forse ce Una storia di un amore che finisce, come forse ce ne sono tante altre, ma davvero come nessuna. L’ha scritta l’argentino Patricio Pron, che ci ha conquistato pure un premio prestigioso come lo spagnolo Alfaguara nel 2019, ed è arrivata in Italia per @edizionisur, nella traduzione a cura di Francesca Lazzarato, ad aprile 📚✨

Si diventa estremamente vulnerabili, arrabbiati, depressi, meschini, soli e inconsolabili quando quell’essere bifronte (che era il nido, che era la coppia) viene a mancare. E tutto questo in «Domani avremo altri nomi» (Mañana tendremos otros nombres) è estremamente chiaro.

Dove ci sono storie che finiscono, in qualche modo, ci trovate anche me a raccontarvele. Questa volta, poi, ho scomodato pure i Massimo Volume con «Altri nomi», una canzone che amo particolarmente. Ve ne parlo meglio come sempre su @lindiependente del mio ❤️, link in bio. ~ #continuiamoaleggere #leggereindipendente #letturapropostada edizioni SUR #leggoSUR
Quando non so più dov'altro andare, ritorno dal «libro della memoria» di Natalia Ginzburg, «Lessico famigliare». La storia della famiglia Levi, raccontata tra gli anni Trenta e Cinquanta a Torino, ma con ricordi, aneddoti e storie provenienti praticamente da ogni luogo che avesse a che fare con soggiorni più meno brevi e parentele dirette e acquisite – come Trieste, Firenze, Sassari, «Palermino Palermino sei più bello di Torino», questi sono, addirittura, i primi versi di Natalia da piccola, dedicati alla città di mare in cui è nata ed è rimasta troppo poco. 

«Non fate sbrodeghezzi!» «Voi fate bordello di tutto. In questa casa si fa bordello di tutto.» «Io son don Carlos Tadrid e son studente in Madrid!» «Sempre a dir sempiezzi! sempre a fare il teatrino!». Tante le espressioni indimenticabili del Lessico, dette e ridette, come quelle del padre sempre burbero, ma capace di una risata che riecheggia in tutta la casa o della madre, spesso apostrofata malamente dall’uomo che ha sposato, ma che a sua volta brontolava dei frequenti spostamenti, si lamentava delle città in cui aveva vissuto per poi provarne una sconfinata nostalgia solo una volta andata via. E ancora la giovinezza della stessa Natalia Ginzburg, le prime prove, i suoi fratelli e le amicizie che gravitavano intorno casa Levi, socialista e profondamente antifascista.

Sempre presenti, poi, storie e accenni a nonni, nonne, zii e zie. Lo sapevate che Drusilla Tanzi, la “Mosca” di Montale, è la sorella di Lidia Tanzi Levi, appunto, mamma di Natalia?
Insomma, rileggere «Lessico famigliare» fa bene al cuore. 

Come succede spesso di venerdì, questo mio consiglio di lettura assolutamente non richiesto è parte della rubrica #ilconsigliodellablogger di @goodbook. Se non avete ancora letto «Lessico famigliare» e vi va di farlo, potete ordinarlo su GoodBook.it e poi ritirarlo nella vostra libreria indipendente di fiducia o farvelo portare direttamente a casa grazie al servizio offerto con la collaborazione di LibridaAsporto 👉 bit.ly/LessicoGoodbook

~ #bellochilegge #continuiamoaleggere #lhocompratoio #nataliaginzburg #lessicofamigliare @einaudieditore
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